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20.3 La festa
La festa inizia all'alba con la processione dei pastori, dopo la messa in Cattedrale. Sembra che la processione così mattutina derivi dal fatto che il giorno della festa i pastori stiano con le greggi: perciò solo all'alba essi possono esprimere la loro devozione, portando in processione il quadro della Madonna, dipinto su rame, con l'accompagnamento di due violini e due tamburi.

Verso le 10 - 11 c'è il corteo dei cavalieri, soldati a cavallo in costume trecentesco - anche un po' romano, un po' spagnolo, un po' medievale - dai colori sgargianti, con elmi piumati, lance, corazze. Secondo alcuni storici proprio la corazza, brunja nel latino-medievale, sarebbe all'origine dell'etimo bruna, che significherebbe quindi Madonna della difesa, della protezione.

Il corteo militare prevede una gerarchia: il generale, il vice-generale, l'aiutante di campo, il porta-ordini.

 
 
Festa della Bruna

Il quadro della Madonna della Bruna: dipinto su rame

 
 
Festa della Bruna

Festa della Bruna

I cavalieri-contadini indossano la divisa ogni anno, custodita e trasmessa di generazione in generazione: qualcuno la indossa sin da bambino, come ex voto, per grazia ricevuta. Il generale, in segno di grande tributo, viene rilevato da casa dall'intero corteo. La cavalcata risale al 1500, quando il conte Tramontana la istituì come scorta d'onore al carro trionfale.

L'assetto trionfale del carro, anzi, fu voluto dallo stesso conte, dopo che a Napoli egli aveva assistito alle celebrazioni della Vergine della Bruna. Di ritorno dal Giubileo indetto nel 1500 da Alessandro VI Borgia, infatti, la statua materana era stata accolta in trionfo nella cappella del monastero del Carmelo a Napoli.

 

Il conte Tramontana, probabilmente, assistette a tale spettacolo, che volle riproporre poi nella sua città. Infatti il carro, ricco di elementi decorativi ispano-arabi e tardo-barocchi, risente moltissimo della tradizione napoletana dell'arte della cartapesta.

Con "una mole colossale di due ordini ininterrotti", che ha al centro temi del vecchio e Nuovo Testamento, il carro è l'oggetto simbolico al centro della festa: falegnami, decoratori, pittori, lavorano per molti mesi, conservando e tramandando l'arte antica della cartapesta.

 
 
Festa della Bruna

Festa della Bruna

 
 
Festa della Bruna

Festa della Bruna

Dopo le 11 il corteo accompagna la statua della Madonna senza il Bambino, che il vescovo porta tra le sue braccia, alla chiesa di Piccianello.

Alle 18 il corteo ritorna a prendere la Vergine, che è stata incoronata, vestita con un abito del '700 con gioielli incastonati ed ha adesso il piccolo Gesù, vestito nello stesso modo.

Madre e Figlio sono sulla parte più alta del carro, guidato da un auriga che controlla 6 muli, bardati con piume e gualdrappe.

 

Giunto sulla piazza del duomo, dopo che è stata portata la statua all'interno, il carro fa per tre volte il giro a ricordo del possesso del luogo simbolicamente preso dalla Madonna.

I fuochi d'artificio commentano il percorso del carro e culminano nell'exploit di mezzanotte. Ma il momento culminante della festa avviene verso le 22, quando i giovani, serrati in schiera, con urla da furore orgiastico assaltano il carro.

E' questa una prova di coraggio, di forza, ma anche di violenza, legittimata dal luogo religioso e dall'obiettivo di conquistare "reliquie"da tenere in casa per esorcizzare il Male.

 
 
Carro trionfale

Un'altra inquadratura del carro trionfale

 
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