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9.3 La Grotta dei Pipistrelli: la prima esplorazione di Ridola

Queste le sensazioni, le emozioni, le riflessioni, le trepidazioni senza tempo che l'uomo moderno immagina siano state provate dallo studioso dell'800, di fronte alla scoperta del proprio passato.

 
   
 

Domenico Ridola: "I miei scavatori mi dicevano di non andare alla "grott du mattivagghi", la grotta dei pipistrelli, perché non c'era niente là sotto. Avevano scavato già in tanti, per molti anni: sì, tiravano fuori ancora qualche cosa, qualche coccio, qualche punta di freccia, persino qualche osso, ma niente di più.
Una volta anche loro avevano creduto al tesoro di Barbarossa: il padre, il nonno di qualcuno aveva scavato, si era calato più in fondo, ma niente... Non c'era nessun tesoro, nessuna ricchezza.

 
Il senatore domenico ridola

Il senatore Domenico Ridola

 
 
 
raschiatoi

Pipistrelli

 

Un tempo, poi, non c'era nessun bisogno di scendere, di calarsi: l'ingresso della grotta era in piano.
Ma adesso siccome era stato tolto tutto il guano, gli escrementi di quelle bestie infernali, dei "mattivagghi", dei pipistrelli, insomma, tutto era crollato e la grotta era precipitata.

 
 
Entrata della Grotta dei Pipistrelli

Entrata della Grotta dei Pipistrelli

 
 

Ma io volevo scendere in quell'antro infernale, dovevo scendere. Il mio amico, il farmacista Ciccillo Riccardi mi aveva fatto un regalo: una bellissima punta di freccia in pietra gialla, quasi intatta, di magnifica fattura.

Avevo già una collezione di conchiglie fossili, di cocci di ceramica, di piccoli resti di arnesi di selce, ma quella freccia... "E' stata trovata a Serra S. Angelo, là intorno alla Grotta, quella dei pipistrelli..."

 
 
Utensile in selce

Utensile in selce

 
 
 
il leggendario re barbarossa

Il leggendario "Re Barbarossa"

 

Dovevo andare nella Grotta, dovevo rendermi conto di cosa si nascondesse dietro i pipistrelli. Sapevo bene che non esisteva il tesoro di Barbarossa. E poi Barbarossa chi?, chi era questo misterioso re? re di cosa, di chi? un re a Matera, in una grotta, perché mai? L'archeologia non è fatta per cercare tesori di monete o di ricchezze. Io cercavo, volevo trovare altro. Anzi, forse volevo solo capire, scavare per conoscere.

Per anni, del resto i contadini avevano scavato portandosi via il guano per i campi, erano entrati per ricoverare le pecore. Se c'erano entrati loro, potevo anch'io...

 
 

Scoprii subito che la grotta non è una sola: quella dei pipistrelli è l'ultima di un sistema di grotte, che hanno tutte un reticolo di collegamenti, in parte nascosti, in parte crollati.
L'ingresso principale, che s'affaccia ad est, alto m 3.70 e largo m 3.40, immette in un uno spazio anteriore più largo ed in uno molto più piccolo verso il fondo.
Nel primo sbocca un cunicolo, proveniente da una grotta adiacente; nel secondo uno stretto tunnel, dopo circa 50 m, porta in una grotticella cieca.
La volta e le zone più alte, quasi archi rampanti, della grotta mi parevano - ne ebbi la conferma nelle successive analisi - di tufo e conglomerato calcareo: le parti più in basso erano invece costituite da calcare compatto, la roccia costitutiva delle nostre Murge e delle gravine.

 
 
sezione della grotta

Sezione della grotta

 
 
 
Scavatori presso la necropoli di Timmari

Scavatori presso la necropoli di Timmari

 

Tornai più volte nell'arco del 1872 con i miei scavatori, che adesso mi seguivano un po' più convinti: del resto con loro mi bastava poco per persuaderli, con loro non ho bisogno di parlare. Sanno che quando decido che vale la pena tentare, una ragione c'è, non sarà subito chiara, bisognerà aspettare, bisognerà lavorare: ma alla fine è sicuro che darò una spiegazione, darò una prova delle mie ipotesi.
Dunque più volte in quell'anno ed in quelli successivi, fino al 1878 tornai nella grotta: praticavo pozzetti di assaggio per pervenire alla roccia e sempre notavo presenze di avanzi preistorici, di mucchi di pietra accumulati, di fosse scavate nel tentativo di recuperare il tesoro.

 
 

Un ritrovamento, trai i primi, che effettuai e che mi commosse fu quello di un focolare, il più grande, collocato in direzione dei primi raggi del sole nascente. Dunque la grotta non era stata sempre regno dei vampiri volanti: dunque la grotta era un luogo sacro per gli uomini antichissimi del Paleolitico. Sì, questo era un sito molto più antico di quanto nessuno avesse mai pensato.

 
 
Scena di vita quotidiana attorno al focolare

Scena di vita quotidiana attorno al focolare

 
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