lacittadelluomo.it - storia e testimonianze della vicenda umana a Matera   fondazione zetema
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1.3 I "vuoti" dal "pieno"
Due sono i poli che costituiscono Matera: la rocca della civita con la cattedrale, il monastero di San Eustachio, da una parte ed i Sassi dall'altra con gli spazi vicinali, che scandiscono i complessi abitativi con pozzi, scale, canalizzazioni, con chiese rupestri ed il monastero delle SS. Lucia ed Agata alle Malve.

Idrisi, il geografo arabo di Ruggero II, parla di Matera come "[...] una città bella, estesa e ben popolata [...]", collegata con Bari e con gli insediamenti rupestri attraverso forre e gravine.

 
 
 
La civitas sancta

La "civita sancta"

 

Nel 1200 la riqualificazione abitativa di Matera raggiunge alti livelli con la erezione della Cattedrale romanica e la ricostruzione del Palazzo Arcivescovile sull'area del monastero di San Eustachio: questi tre edifici costituivano quasi una "civitas sancta" all'interno della civitas storica, dentro la quale appare anche il castello ed un suo castellano, Bisanzio, arricchita anche da chiese rupestri come San Pietro alla Civita, San Angelo di Civita, San Giacomo. San Benedetto, San Marco.

Nei Sassi in questo secolo viene scavata la chiesa di Santa Maria de Armeniis, mentre le grotte acquistano un valore sociale ed economico mai prima conosciuto, come attestano le carte di vendita e di alienazione di cripte, fovee (cisterne), putei (pozzi). Tale situazione si protrae fino alla fine del 1300: la Civita è protetta da una robusta cinta muraria, fornita di porte e di architetture di spicco, mentre i Sassi, divisi in rioni, nei quali si aprono i vicinati facenti capo a luoghi di culto, cominciano lentamente a conurbarsi nella città.

 
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